Accogliere nella scuola dell'infanzia: le relazioni insegnanti-genitori

L’ingresso dei bambini nella scuola dell’infanzia è contraddistinto prevalentemente dalle fasi del Separarsi e del Ritrovarsi, tipiche del passaggio casa-scuola; queste richiedono una specifica attenzione per la particolare valenza emotiva e sociale di cui sono portatrici.


Con l’inizio della scuola dell’infanzia, il bambino inizia a fare esperienza di una realtà sociale più strutturata che condizionerà il suo comportamento futuro, il modo in cui si relazionerà con il gruppo e il ruolo che vi assumerà.
La scuola dell’infanzia quindi diventa il “luogo” di sperimentazione del proprio sé, della propria identità all’interno del gruppo, delle relazioni con l’Altro da sé, e “setting” nel quale il bambino acquisirà un’ampia gamma di competenze cognitive, sociali ed emotive.
L’ingresso a scuola sarà foriero di tante emozioni, di ansia e paura in quanto il piccolo alunno si ritroverà in un ambiente sconosciuto ma anche di una forte spinta positiva verso le esperienze che sarà possibile vivere nel nuovo ambiente: diventa allora importante che l’impatto con il nuovo contesto non deluda le aspettative dei bambini, ma ne favorisca una realistica e positiva considerazione.
L’ingresso dei bambini nella scuola dell’infanzia è contraddistinto prevalentemente dalle fasi del Separarsi e del Ritrovarsi, tipiche del passaggio casa-scuola; queste richiedono una specifica attenzione per la particolare valenza emotiva e sociale di cui sono portatrici. Le precedenti esperienze di separazione avute dal bambino ne andranno a condizionare il vissuto e le reazioni in risposta al distacco e al ricongiungimento ed è proprio dal modo in cui il bambini riuscirà a superare queste fasi di distacco che elaborerà sicurezze e costruirà la propria identità. Risulta, quindi, di fondamentale importanza la creazione di un clima classe sereno e positivo.
Per il superamento delle difficoltà connesse al primo periodo di inserimento nella scuola dell’infanzia, nel primo mese dell’anno scolastico tutte le risorse della scuola dovranno progettare un percorso di inserimento e momenti di accoglienza, anche per i genitori in quanto come sostiene Bosi (2016) “L’essere accolti è sempre un momento più o meno ritualizzato per marcare l’aggregazione, il congiungimento a un gruppo e a una comunità”.
Il passaggio dall’ambiente famigliare a quello istituzionale, sia per i bambini che per le famiglie, è un momento emotivamente difficile in quanto la tematica della separazione e del distacco attraversa la vita di ciascuno e richiama emozioni intense e complesse.
Una delle prime difficoltà che incontrano sia il bambino che il genitore è quella di sperimentare per la prima volta il processo di separazione e la presenza, nella diade, di una nuova figura adulta: l’insegnante che accompagnerà il bambino nel lungo percorso scolastico e che si occuperà insieme al genitore della crescita del bambino.
Come fornire un aiuto concreto al bambino che si appresta a iniziare la scuola dell’infanzia?
I genitori e gli educatori dovrebbero innanzitutto conoscere i processi psichici che si innescano nel momento in cui il bambino comincia a frequentare la scuola dell’infanzia.
Con l'ingresso in sezione, il bambino inizierà a instaurare con l’insegnante un legame duraturo e specifico, definito legame d’attaccamento. Bowlby, (1969) nella sua teoria dell’attaccamento, intuì come questo legame rivestisse un ruolo fondamentale nell’individuo, influenzandone l’immagine di Sé, dell’Altro e della relazione. Bowlby considera il legame d’attaccamento “come un comportamento diretto verso quella figura che è considerata più capace di affrontare con successo le situazioni.
Il legame di attaccamento che il bambino costruirà con l'insegnante potrà addirittura compensare gli effetti di una relazione insicura che il bambino ha instaurato con la propria madre, e sarà predittivo del successivo sviluppo di alcune competenze cognitive e sociali.
Haefele e Wolf-Filsinger (1998) hanno definito le tre condizioni necessarie a favorire la transizione tra casa-scuola:
- presenza a scuola di una base di partenza sicura che possa ridurre il senso di insicurezza e di paura generato dalla nuova situazione;
- predisposizioni di esperienze che favoriscano la conoscenza del personale e degli ambienti della scuola prima che i bambini comincino a frequentare regolarmente la scuola;
- acquisizione da parte dei genitori di informazioni sulla vita scolastica che i bambini andranno a vivere, in modo da poterli preparare all’esperienza da affrontare.
Risulta essenziale la creazione di una relazione positiva tra insegnanti e genitori per il superamento delle difficoltà legate all’ingresso nel nuovo contesto: i genitori, che conoscono meglio dell’educatrice l’indole e le particolarità del proprio bambino, potranno fornire importanti all’insegnante indicazioni per la relazione con lui mentre l’insegnante potrà dare modo ai genitori di formarsi un’idea su nuovi tratti della personalità del loro bambino che si stanno formando, tutto ciò nel rispetto del proprio ruolo.
Esiste poi un bisogno dei bambini e dei genitori di vivere un tempo insieme nella scuola, testimoniato dalla tendenza di questi ultimi a permanere nella scuola anche dopo avere lasciato i propri figli.
Questo testimonia la necessità di essere accompagnati nella progressiva separazione dai propri bambini con tolleranza e competenza e un’attenzione profonda alla relazione.
L’insegnante si trova di fronte al difficile compito di facilitare la separazione e il ricongiungimento, creando momenti ritualizzati che permettano l’elaborazione di questi passaggi difficili, attraverso la sua disponibilità e presenza.
Molto bella è l’affermazione di Bosi che riferendosi al passaggio dalla situazione familiare a quella scolastica la traduce nella seguente metafora “Mani che lasciano e mani che prendono” per simboleggiare un passaggio senza interruzione, una presa in carico dell’infanzia da parte degli adulti che ne hanno la responsabilità.


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